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22/09/2021 - Dietro gli aumenti dell’energia elettrica incide pesantemente l’impennata del gas per il funzionamento delle centrali termoelettriche

La settimana appena conclusa ha visto l’ennesima crescita dei prezzi energetici ed il mercato elettrico continua a dare la sensazione di essere fuori controllo, non solo in Italia, ma anche nell’intera Europa. Il base load a Parigi sale a 137,07 €/MWh e il PUN in Italia (*) sfiora i 150 €/MWh dopo aver raggiunto i 200 €/MWh dalle 19.00 alle 20.00 del 15 settembre 2021.

Non sembra ci siano al momento prospettive di calo dei prezzi, anzi si ha la sensazione che potrebbero continuare i rincari. La richiesta in generale fatta ai Governi di tutta Europa è quella di adottare provvedimenti che evitino o riducano fortemente gli aumenti previsti e dichiarati, nel caso italiano, dal ministro Cingolani “l’elettricità aumenterà del 40% nel quarto trimestre”. Il rischio è che le famiglie vadano in difficoltà, basti pensare quelle a basso reddito, o che le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che già stanno vivendo serie difficoltà per l’impressionante aumento dei costi delle materie prime, non riescano a sopportare anche questo ulteriore peso. Aziende che restando nel mercato tutelato pensavano di avere una tutela tariffaria maggiore rispetto alle altre che si forniscono nel libero mercato, ma che oggi scoprono che tale tutela di fatto non esiste più e che con la fine del 2022 cesserà anche formalmente.

Alcuni interventi che si leggono evidenziano in maniera chiara l’improvvisazione sui temi energetici e sui suoi costi, e in particolare sui costi della transizione energetica. Se è vero che nella bolletta elettrica il costo per l’abbattimento della CO₂ ha un suo peso, è bene evidenziare che comunque riguarda una percentuale significativa ma non così determinante per la struttura del prezzo.

Degli oltre 100 €/MWh di cui è salito il PUN in questi mesi, circa il 15% può essere riferito al costo della CO₂, peraltro la crescita di questa voce di costo fa pensare ad una scelta voluta per dare una accelerazione al processo di decarbonizzazione voluto dall’intera Comunità Europea. 

Questo però significa che il rimanete aumento, 85 €/MWh, è da attribuire al gas, quindi il rapporto con la transizione energetica centra poco o nulla. Non risulta peraltro che gli impianti a carbone abbiano cessato la produzione di energia, diciamo che procedono lentamente verso la definitiva chiusura.

Dobbiamo prendere atto che il gas continuerà a servire ancora per molto tempo, ma di fatto l’impennata dei prezzi appare veramente eccessiva. Certamente si può dire che ci sono stati problemi tecnici, strutturali negli oleodotti a servizio dell’Europa e del nostro Paese, oppure che ci sono problemi contrattuali per le forniture di gas, ma si fatica a non pensare che le debolezze di una Comunità Europea nella politica estera incidano pesantemente sui rapporti internazionali con chi il gas lo produce. Se a questo aggiungiamo anche le tensioni geopolitiche nei paesi Arabi e non solo, oltre alle consuete speculazioni, ecco che allora probabilmente riusciamo a dare una lettura al forte aumento dei prezzi energetici. 

(*) PUN - Prezzo Unico Nazionale - è il prezzo di riferimento dell'energia elettrica acquistata in borsa, pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici sul proprio sito

21/09/2021 - Energia elettrica: il Ministro Cingolani prevede l’aumento del 40% delle tariffe nel 4° trimestre 2021. Cavion (Confartigianato): “È il momento di abbattere gli oneri di sistema di aziende e famiglie”

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40%, queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”: ha lasciato il segno l’affermazione del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. Sostanzialmente, ha anticipato quello che probabilmente verrà deciso da ARERA, l’Autorità per l’Energia e il Gas, ovvero che le utenze domestiche e le imprese che sono ancora nel mercato di maggior tutela, dal mese di ottobre a dicembre andranno a pagare il 40% in più in bolletta rispetto al trimestre precedente.

“È una dichiarazione che non possiamo dire inaspettata, seppur preoccupante e maggiore di quella che pensavamo - afferma Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza - in quanto abbiamo riscontrato nel corso dell’intero anno continui aumenti dei prezzi legati all’andamento della borsa elettrica. Negli ultimi mesi abbiamo poi preso atto che le tariffe nel libero mercato erano letteralmente schizzate in alto. Una cosa che non si vedeva dal 2007, prima della crisi della Lehman Brothers. A questo punto ci aspettiamo che, al di là della previsione del Ministro, ci sia anche una conseguente azione contenitiva delle tariffe da parte del Governo, che noi in questo momento vediamo sostanzialmente possibile solo con l’abbattimento o l’azzeramento degli oneri generali di sistema che incidono in maniera pesante sulla bolletta dell’energia elettrica. Provvedimento già preso nei mesi estivi a favore delle piccole imprese in bassa tensione, ma che auspichiamo venga applicato a tutto il sistema imprenditoriale e alle famiglie”.

“Questa situazione – analizza il presidente – rischia di appesantire i costi che già gravano sulla produttività delle imprese che, dopo un periodo difficilissimo in seguito al Covid, stanno ripartendo con buone previsioni di crescita. L’aumento delle tariffe andrebbe ad aggiungersi alle complicazioni create dall’aumento dei prezzi e dalla scarsa reperibilità delle materie prime negli ultimi mesi, e al peso immutato della burocrazia, che siamo ancora in attesa venga affrontato seriamente”.

“Per quanto riguarda l’energia, con il consorzio CAEM (realtà di riferimento di 30 associazioni del Sistema Confartigianato) che si occupa di negoziare le tariffe di energia elettrica e il gas siamo riusciti a definire per il 2021 tariffe fisse che sono la metà di quelle che il mercato propone oggi, ma stante la situazione è chiaro che per il 2022 punteremo con buona probabilità su tariffe indicizzate che seguano gli andamenti della borsa elettrica e che, nel caso di ribasso della stessa, permetteranno conseguentemente l’inversione di tendenza verso il basso delle tariffe dell’energia elettrica. Per le utenze domestiche, abbiamo invece un importante accordo con AIM Energy che prevede un forte sconto rispetto alle tariffe stabilite trimestralmente da ARERA. Siamo però preoccupati anche per le tariffe del gas - conclude Cavion - in quanto anche in questo caso siamo di fronte a una crescita dei costi notevole, dovuta soprattutto al fatto che le riserve di gas degli stati sono molto indietro rispetto alle attese, comportando in questa maniera l’aumento dei costi per il fatto che ci si avvicina all’inverno e ancora non si è coperti. Gas che peraltro incide pesantemente anche sui costi dell’energia elettrica, visto che molte delle nostre centrali funzionano con tale materia prima. Prevediamo quindi mesi pesanti, ma ci aspettiamo dal legislatore un pronto intervento per il contenimento dei costi che, se non approvato, metterebbe veramente in difficoltà famiglie e imprese”.

01/09/2021 - I dati dell’Osservatorio del CAEM dei primi mesi del 2021 (+ 3,4% rispetto al 2020) confermano i primi segnali della ripresa

Fra gli indicatori più importanti sulla salute delle imprese c’è quello relativo ai consumi di energia elettrica, rilevati dall’Osservatorio sui consumi di energia elettrica del consorzio CAEM promosso da Confartigianato Imprese Vicenza.

“L’indicatore dei consumi elettrici dice come stanno le cose, se i macchinari e le attrezzature sono in funzione, significa che le aziende lavorano in caso contrario è evidente che ci sono problemi – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Vicenza –.  Il 2021 è partito bene, infatti nel primo trimestre si sono riscontrati i primi timidi segnali di ripresa, differenziati a seconda della tipologia di attività. Speriamo ora non solo che il trend positivo sia confermato e aumenti con le prossime rilevazioni. Già sarebbe un risultato tornare ai dati pre Covid, che per noi non erano comunque soddisfacenti, che oggi sarebbero un buon punto di ripartenza considerata la situazione per altro sempre in divenire impedendo alle aziende di fare qualsiasi tipo di previsione”.

L’Osservatorio tiene in considerazione i consumi trimestrali reali delle piccole imprese aderenti considerando un campione significativo di 4.282 soggetti. I primi dati, dopo un 2020 stravolto dalla pandemia che ha comportato un calo del 9% dei consumi di energia, registrano per i primi mesi del 2021 un aumento, nonostante l’ancora difficile situazione sanitaria e l’alternarsi delle zone rosse e arancioni. La crescita fotografata dall’Osservatorio nel primo trimestre 2021 è quindi del 3,4% è (rispetto ad analogo periodo dell’anno precedente).

“La ripresa dei consumi di energia elettrica nel primo trimestre 2021 nelle piccole aziende è un primo importante segnale positivo - commenta Nerio Dalla Vecchia vice presidente di Confartigianato Vicenza- pur dovendo evidenziare che nello stesso periodo del 2020 i consumi elettrici erano calati del 7%. Se quindi non si può ancora parlare di una crescita reale dei consumi, diciamo che le nostre imprese, anche se non tutte, nella prima parte del 2021 hanno iniziato a recuperare quanto perso a causa del Covid. Un segnale incoraggiante che speriamo sia confermato”.
Il trend positivo dei consumi di energia di inizio 2021 ha coinvolto la maggior parte dei settori dell’artigianato con le sole eccezioni dell’alimentazione (-2,6% rispetto al primo trimestre 2020) e della moda che segna (-1,6% nello stesso periodo dell’anno precedente). Gli aumenti più intensi si osservano per le imprese del settore casa (+7,9%) e del legno e arredo (+6,6%), incrementi probabilmente derivanti dalle detrazioni e incentivazioni fiscali per le ristrutturazioni. Anche le imprese della produzione hanno registrato un segno positivo (+4,9%) con la meccanica ed elettromeccanica che registra un +5,5% dei consumi elettrici. Crescita dei consumi anche per le imprese della mobilità con un +4,5% (carrozzieri, meccanici e trasporto), mentre crescita ridotta per l’artigianato artistico (+2%) ovvero le imprese della ceramica e dei metalli preziosi. Infine un risicato aumento dei consumi lo si riscontra anche nelle aziende del benessere (+0,9%) rispetto allo stesso periodo del 2020.

01/09/2021 - Sulla liberalizzazione del mercato elettrico il CAEM (che conta oggi 8mila consorziati) mette a servizio la sua esperienza sia per le imprese che per le utenze domestiche

Nuova tappa verso la definitiva liberalizzazione del mercato elettrico. Dal primo luglio 2021 tutte le piccole imprese e le microimprese, queste ultime con potenza superiore a 15kW, per la fornitura di energia elettrica sono passate automaticamente nel mercato libero tramite il servizio definito a Tutele Graduali che, nel caso del Veneto, è stato affidato alla società lombarda A2A energia. Non saranno quindi più fornite dalla società Servizio Elettrico Nazionale. Il prossimo passaggio sarà a gennaio 2023 quando saranno le imprese con potenza contrattualmente impegnata fino a 15 kW, a passare in automatico con il fornitore che vincerà l’asta territoriale che verrà avviata presumibilmente nel 2022. 
La stessa cosa avverrà anche per le forniture domestiche. In questo caso, chi non avesse ancora scelto un fornitore, di energia a anche del gas, con il primo gennaio 2023 avrà in automatico quello che vincerà l’asta per quelle utenze.
“Siamo fronte ad un cambiamento epocale che troverà molti impreparati, per questo è bene informarsi se non convenga scegliere già un fornitore nel libero mercato senza attendere il risultato delle aste – commenta Gianluca Cavion presidente di Confartigianato Imprese Vicenza-. Il CAEM, Consorzio Acquisti Energia & Multiutility promosso da Confartigianato Vicenza, negozia da anni le tariffe elettriche per conto delle imprese consorziate che oggi sono circa 8.000, ed è in grado di offrire uno sconto importante per l’elettricità e il gas utilizzato nelle abitazioni. Anche nel caso delle forniture domestiche abbiamo ottenuto risultati rilevanti, visto che sono più di 40.000 in tutta Italia, i contratti gas ed energia elettrica attivati grazie alla proposta che abbiamo strutturato con AIM Energy, soggetto che ha saputo bene interpretare le esigenze di risparmio delle nostre famiglie. Nel solo vicentino sono circa 10.000 i contratti attivati con le due tipologie di fornitura.

L’invito quindi è di non attendere il 31 dicembre 2022, ma di mettersi in contatto con i nostri collaboratori dell’area energia o con uno qualsiasi dei nostri uffici territoriali per conoscere le nostre proposte di fornitura”. “Peraltro – continua Cavion- il vantaggio sarà anche quello di avere sempre un riferimento presente nel territorio e non contatti con numeri telefonici verdi di cortesia. Anche questo è un valore aggiunto che Confartigianato Vicenza vuole mantenere e rafforzare”.

28/06/2021 - A2A Energia Spa vince l’asta nel Veneto per la fornitura di elettricità alle imprese che utilizzano il “Servizio a Tutele Graduali”

Non sarà più la società “Servizio Elettrico Nazionale” a fornire di elettricità le piccole imprese e le microimprese con almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW

 Dal 01/07/2021 la società A2A Energia spa subentrerà alla società “Servizio Elettrico Nazionale” del gruppo Enel, nelle forniture di energia elettrica alle aziende del Veneto che utilizzano il “Servizio a Tutele Graduali”.

Questa sostituzione del fornitore, che verrà effettuata in automatico, quindi senza un parere del soggetto rifornito, è motivata dalla cessazione del mercato di maggior tutela, avvenuta con il 31/12/2020. Dopo un periodo transitorio di sei mesi con il vecchio fornitore, sono state effettuate le aste per l’individuazione del nuovo fornitore

per

tutte le piccole imprese (numero di dipendenti tra 10 e 50 e/o fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro) titolari di punti di prelievo in bassa tensione;

e per

le sole microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro) titolari di almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW.

L’asta è stata vinta nel Veneto da A2A Energia spa, che fornirà quindi i soggetti sopra citati.

La durata della fornitura con il “Servizio a Tutele Graduali”, vinta da A2A Energia spa, avrà una durata di tre anni. Rimane comunque la facoltà, dell’utente, di cambiare fornitore in qualsiasi momento decida di farlo.

Confartigianato invita comunque gli Associati a valutare le proposte di fornitura del suo Consorzio CAEM, che peraltro si avvale di fornitori territoriali con i quali vi sono rapporti consolidati.

Si precisa che per le restanti microimprese e per i consumatori domestici la scadenza per la definitiva cessazione del mercato di maggior tutela è fissala al 31/12/2022.

Informazioni possono essere chieste contattando:

Casalatina Deborah – tel. 0444 168484

Chiara Dalle Nogare – tel. 0444 168408

Raumer Enrico – Tel. 0444 168469

Zanrosso Mirco – tel. 0444 168395

Nicoletta Siddi – tel. 0444 168430 (solo per le forniture domestiche)

o inviando una richiesta di contatto utilizzando il form riportato nel link che segue

https://www.confartigianatovicenza.it/energia/