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08/10/2021 - Elettricità +29,8%, gas +14,4% per chi è fornito nel mercato tutelato. Il presidente degli artigiani di Vicenza “è il quinto aumento consecutivo che ARERA delibera. Eliminiamo dalla bolletta gli oneri impropri.

L’aggiornamento trimestrale delle tariffe di energia elettrica e gas deliberato da ARERA chiude il dibattito di queste ultime settimane. Da ottobre a dicembre l’elettricità aumenta del +29,8% e il gas del +14,4% per tutti coloro che sono ancora in fornitura nel mercato tutelato (famiglie e microimprese in bassa tensione con potenza contrattualmente impegnata inferiore a 15 kW). Gli annunci dei possibili aumenti fatti dal ministro Cingolani erano seri e realistici. Il conseguente intervento governativo per 3,5 miliardi di euro ha permesso di contenere gli aumenti previsti che in caso contrario sarebbero stati del +45% per l’elettricità e +30% per il gas. “Non si può dire che non ci aspettavamo aumenti importanti, così si esprime Gianluca Cavion presidente di Confartigianato Vicenza, ma speravamo in qualche punto di percentuale in meno visto l’intervento Governativo sugli oneri di sistema. Questo è il quinto aumento consecutivo che registriamo nel mercato tutelato e riteniamo che non sarà l’ultimo in quanto non si colgono segnali che vanno in controtendenza rispetto alla situazione di questi ultimi mesi, anzi siamo molto preoccupati per i continui aumenti del gas per le nostre centrali termoelettriche e per i permessi di emissione della CO₂ che pesano moltissimo sulle nostre bollette. Ci aspettiamo peraltro interventi strutturali sulla bolletta elettrica, non possiamo continuare a sostenere costi che con l’energia effettivamente utilizzata nulla hanno a che fare. Una situazione veramente molto pesante per le famiglie italiane, basti pensare che nel trimestre ottobre/dicembre 2020 nella fascia oraria giornaliera la tariffa applicata per la materia prima energia e le perdite di rete era di 0,06467 €/kWh e in quella notturna era di 0,05220, mentre quella giornaliera applicata nel trimestre ottobre/Dicembre 2021 sarà di 0,20650 €/kWh e quella notturna sarà di 0,18522 al kWh. Per il gas per gli stessi periodi si passa da 0,144833 €/mc del 2020 a 0,499211 €/mc. Aumenti poco diversi anche per le imprese che sono ancora nel mercato di maggior tutela, ad esempio con Servizio Elettrico Nazionale. Si tratta di aumenti tariffari che in un anno si sono avvicinati al +220% se pensiamo alle tariffe di giorno dell’elettricità, e di circa il 250% se ci riferiamo alle tariffe notturne o a quelle del gas. Difficile rimanere indifferenti di fronte a questi numeri, continua Cavion, visto che non siamo di certo in un momento ideale per l’aumento dei costi. La questione dei costi della bolletta del gas e dell’energia terrà banco ancora per molto tempo, peraltro si aggiunge al fatto che il mercato tutelato fra poco più di un anno verrà a cessare e tutti dovranno scegliere il proprio fornitore nel libero mercato, e chi non lo farà si troverà un diverso fornitore per effetto di un meccanismo di aste territoriali. Per questo invito i nostri associati ad aderire alle nostre proposte sul tema delle forniture di gas ed energia. In particolare per le imprese abbiamo attivo ormai da 20 anni il consorzio CAEM che si occupa di negoziare le tariffe con i fornitori e inoltre abbiamo un importante accordo con AIM Energy per le forniture delle utenze domestiche che prevede sconti reali calcolati non su tariffe proprie ma bensì su quelle stabilite da ARERA, ovvero quello di cui oggi stiamo lamentando i forti aumenti. Nei nostri uffici territoriali possono comunque essere richieste informazioni sia sull’aumento delle tariffe che sulla possibilità di aderire alle proposte della nostra associazione”

29/09/2021 - Le bollette dell’energia elettrica e del gas non vedranno quel forte aumento previsto grazie all’intervento del Governo.

Cavion (Confartigianato): “Apprezziamo la decisione del Consiglio dei ministri, ma attendiamo modifiche strutturali della bolletta”.

Con il via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto Legge contro l’aumento delle bollette, si ha la certezza che nel quarto trimestre i costi dell’energia elettrica e del gas per le famiglie e per le piccole imprese non vedranno quel forte aumento previsto. “Dopo che il Ministro Cingolani aveva dichiarato che nel quarto trimestre gli aumenti sarebbero stati per l’energia del 40% e del gas del 30% - spiega il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion - è stato finalmente chiaro a tutti che la situazione non poteva essere ulteriormente tollerata. Nel 2021 le tariffe elettriche sono fin da gennaio in continuo aumento, arrivando ormai a raddoppiare quelle del mese di dicembre 2020. Apprezziamo quindi la decisione del Consiglio dei ministri di non applicare, nell’ambito della fornitura di energia elettrica, gli oneri di sistema nell’ultimo trimestre di quest’anno alle utenze domestiche e a quelle non domestiche e delle piccole imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Una decisione che fa seguito a quella analoga presa nel periodo estivo. Altrettanto importante - prosegue Cavion - è la decisione di non applicare, sempre nell’ultimo periodo dell’anno, le aliquote relative agli oneri generali del gas, una operazione che permetterà il contenimento dei costi in bolletta, cui va aggiunta la riduzione dell’IVA al 5% da applicare alle somministrazioni di gas metano per combustione per usi civili e industriali. Prendiamo quindi atto che le richieste fatte come Confartigianato sono state recepite rapidamente, cosa inusuale nel nostro Paese, e speriamo che parta altrettanto velocemente anche la revisione strutturale della bolletta elettrica con un intervento mirato sugli oneri generali di sistema, che oggi hanno al loro interno anche costi che poco hanno a che fare con la bolletta stessa. Rimane poi comunque aperto il problema dei continui aumenti tariffari del gas e dell’elettricità, che hanno raggiunto picchi che non si vedevano da molti anni e che stanno mettendo in crisi famiglie e imprese”.

“Se continua così il 2022 sarà un anno pesantissimo per le piccole imprese; per questo ci aspettiamo modifiche strutturali alla bolletta, spostando nella fiscalità generale quello che non c’entra con i consumi elettrici. Oggi però prendiamo atto con soddisfazione della decisione del Governo, per noi non scontata. Infine un apprezzamento va fatto anche per la decisione di rafforzare da ottobre a dicembre il bonus sociale elettrico e gas a favore delle famiglie svantaggiate o con gravi problemi di salute”.

24/09/2021 - Anche Spagna e Francia cercano di mitigare l’aumento dei costi dell’energia elettrica e gas

Il vice presidente della Commissione UE, Frans Timmermans, è intervenuto nel dibatto sull’aumento dei costi dell’energia sostenendo che “il mercato dell’energia non può essere cambiato dall’oggi al domani”. L’intervento arriva dopo che in Spagna sono state approvate un serie di misure di forte impatto contro il caro energia, fra queste una tassa sui “profitti eccessivi” dei produttori di energia e l’obbligo di mettere all’asta una parte dell’energia generata. Inoltre Timmermans nel precisare che l’aumento dei costi energetici non dipende dai prezzi della CO₂ “come sostiene il governo spagnolo” ma da quelli del gas. Inoltre ha affermato che “un conto è che il Governo spagnolo prenda provvedimenti per mitigare le attuali fluttuazioni del mercato, e ci sono strumenti che rientrano nella normativa comunitaria, un altro è ridisegnare il mercato dell’energia di cui si puo' discutere senza però rinunciare improvvisamente ai principi di mercato, anche perché in base alle stime della Commissione Europea, condivise anche da Madrid, i prezzi scenderanno dal prossimo anno”. Nel frattempo i titoli delle utility spagnole continuano a scendere perdendo valore.

Il caro energia tocca anche la Francia, come tutti i Paesi europei. Il governo francese ha approvato un contributo straordinario di 100 € riservato alle circa 6 milioni di famiglie con basso reddito che verrà riconosciuto nel mese di dicembre.

23/09/2021 - Il ministro Cingolani: nel 4° trimestre 2021 aumenti del 40% sull’energia elettrica

Ha colpito duro il ministro Cingolani quando ha affermato che nel prossimo trimestre le bollette dell’energia elettrica aumenteranno del 40% per le famiglie e le imprese che ancora sono nel mercato tutelato. Anche per il gas si prevede un forte aumento per circa il 30% rispetto al trimestre precedente.

Una dichiarazione, quella del Ministro, che non si può dire inaspettata, in quanto nel corso dell’intero anno si sono riscontrati continui aumenti dei prezzi legati all’andamento della borsa elettrica. Inoltre, negli ultimi mesi, le tariffe del gas e dell’energia elettrica proposte nel libero mercato sono letteralmente schizzate verso l’alto. Non c’è giorno che non si riscontino aumenti. Una cosa che non si vedeva dal 2007, prima della crisi della Lehman Brothers.

Confartigianato da tempo sostiene che va rivista l’intera struttura della bolletta elettrica, in particolare rivedendo tutto ciò che riguarda gli oneri di sistema che incidono per circa il 40% della stessa. Ma in questi ultimi mesi si sono visti solo provvedimenti tampone o estemporanei per ridurre i costi nelle bollette, che sono peraltro possibili solo con apposita decretazione.

E’ di queste ultime ore però una ulteriore dichiarazione del Ministro Cingolani: “c’è da mitigare innanzitutto il trimestre e poi da mettere in piedi un intervento strutturale”. Tra le possibili misure figurano un nuovo intervento sugli oneri di sistema (come già avvenuto nel periodo estivo) utilizzando i proventi derivanti dalle aste per la CO₂, un rafforzamento del bonus sociale e un taglio dell’iva. Di queste tre ipotesi sembra che la più probabile sia la prima, quella relativa all’abbattimento degli oneri di sistema, che però difficilmente riuscirà a contenere l’intero aumento previsto. Successivamente si ipotizza finalmente di trasferire nella fiscalità generale alcune voci relative agli oneri di sistema, probabilmente con la manovra di fine anno o con la legge sulla concorrenza. Vedremo nei prossimi mesi.

Sulle cause degli aumenti, si può affermare che gli stessi derivino in particolare dal gas, che mai come negli ultimi mesi ha raggiunto quotazioni così elevate. Purtroppo le scorte di tale materia prima, nei vari Paesi, sono ancora scarse e l’autunno è ormai in arrivo, oltre al fatto che le nostre centrali elettriche vanno prevalentemente a gas. Una situazione questa che ha comportato il forte innalzamento dei costi del gas vista la forte domanda dello stesso.

22/09/2021 - Dietro gli aumenti dell’energia elettrica incide pesantemente l’impennata del gas per il funzionamento delle centrali termoelettriche

La settimana appena conclusa ha visto l’ennesima crescita dei prezzi energetici ed il mercato elettrico continua a dare la sensazione di essere fuori controllo, non solo in Italia, ma anche nell’intera Europa. Il base load a Parigi sale a 137,07 €/MWh e il PUN in Italia (*) sfiora i 150 €/MWh dopo aver raggiunto i 200 €/MWh dalle 19.00 alle 20.00 del 15 settembre 2021.

Non sembra ci siano al momento prospettive di calo dei prezzi, anzi si ha la sensazione che potrebbero continuare i rincari. La richiesta in generale fatta ai Governi di tutta Europa è quella di adottare provvedimenti che evitino o riducano fortemente gli aumenti previsti e dichiarati, nel caso italiano, dal ministro Cingolani “l’elettricità aumenterà del 40% nel quarto trimestre”. Il rischio è che le famiglie vadano in difficoltà, basti pensare quelle a basso reddito, o che le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che già stanno vivendo serie difficoltà per l’impressionante aumento dei costi delle materie prime, non riescano a sopportare anche questo ulteriore peso. Aziende che restando nel mercato tutelato pensavano di avere una tutela tariffaria maggiore rispetto alle altre che si forniscono nel libero mercato, ma che oggi scoprono che tale tutela di fatto non esiste più e che con la fine del 2022 cesserà anche formalmente.

Alcuni interventi che si leggono evidenziano in maniera chiara l’improvvisazione sui temi energetici e sui suoi costi, e in particolare sui costi della transizione energetica. Se è vero che nella bolletta elettrica il costo per l’abbattimento della CO₂ ha un suo peso, è bene evidenziare che comunque riguarda una percentuale significativa ma non così determinante per la struttura del prezzo.

Degli oltre 100 €/MWh di cui è salito il PUN in questi mesi, circa il 15% può essere riferito al costo della CO₂, peraltro la crescita di questa voce di costo fa pensare ad una scelta voluta per dare una accelerazione al processo di decarbonizzazione voluto dall’intera Comunità Europea. 

Questo però significa che il rimanete aumento, 85 €/MWh, è da attribuire al gas, quindi il rapporto con la transizione energetica centra poco o nulla. Non risulta peraltro che gli impianti a carbone abbiano cessato la produzione di energia, diciamo che procedono lentamente verso la definitiva chiusura.

Dobbiamo prendere atto che il gas continuerà a servire ancora per molto tempo, ma di fatto l’impennata dei prezzi appare veramente eccessiva. Certamente si può dire che ci sono stati problemi tecnici, strutturali negli oleodotti a servizio dell’Europa e del nostro Paese, oppure che ci sono problemi contrattuali per le forniture di gas, ma si fatica a non pensare che le debolezze di una Comunità Europea nella politica estera incidano pesantemente sui rapporti internazionali con chi il gas lo produce. Se a questo aggiungiamo anche le tensioni geopolitiche nei paesi Arabi e non solo, oltre alle consuete speculazioni, ecco che allora probabilmente riusciamo a dare una lettura al forte aumento dei prezzi energetici. 

(*) PUN - Prezzo Unico Nazionale - è il prezzo di riferimento dell'energia elettrica acquistata in borsa, pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici sul proprio sito